Dal 28 agosto al 1° settembre, due seminaristi della nostra diocesi hanno partecipato, insieme a una rappresentanza dell’equipe diocesana ACR — composta dalle responsabili, dall’assistente e dal presidente diocesano — al Campo Specializzato e per Membri di Equipe ACR dal titolo “Al cuore della comunità – Chiamati ad accogliere e generare”, svoltosi a Cetraro, in Calabria.
Il campo ha voluto approfondire il ruolo della comunità educante come luogo generativo della vocazione dell’educatore, in un tempo che interpella la Chiesa sulla sinodalità, la custodia dei più fragili e la corresponsabilità dei laici. Attraverso momenti di formazione, spiritualità, laboratori e confronto, è stata un’occasione preziosa per riflettere, progettare e condividere il servizio educativo come risposta vocazionale e missionaria.
Nel loro messaggio conclusivo, che pubblichiamo di seguito, i seminaristi raccontano la ricchezza e la bellezza di questa esperienza, vissuta insieme all’Azione Cattolica come comunità che accoglie, accompagna e genera.
Personalmente non conoscevamo l’Azione Cattolica, se non molto lontanamente. Conoscevamo superficialmente la figura di Pier Giorgio Frassati, senza però comprendere pienamente il vincolo che univa la sua figura al carisma dell’ACI.
Quando quindi il nostro rettore ci propose se volevamo partecipare, insieme a membri della sezione diocesana dell’associazione, ad un campo scuola organizzato dall’ACR in Calabria, non avevamo la benché minima idea di cosa aspettarmi.
Ora, al termine di questa esperienza, ci rendiamo conto dell’importanza che l’ACI e l’ACR rivestono all’interno della Chiesa Cattolica, e di come la loro missione formativa ed educativa sia fondamentale nella nostra contemporaneità.
Nei quattro giorni che abbiamo passato a Cetraro, sulla splendida costa tirrenica della Calabria, abbiamo scoperto un clima di familiarità e amicizia che troppo poco si vede all’interno delle associazioni laicali. L’incontro con realtà associative provenienti da tutta l’Italia è stata una grande occasione per instaura un dialogo e per poter conoscere più da vicino realtà diverse, in alcuni casi perfino agli antipodi, ma tutte unite da valori comuni.
Un fattore che ci ha sorpreso molto è stato la partecipazione di allo stesso modo di giovani e meno giovani. L’età dei partecipanti infatti variava tra i trenta e i sessantacinque anni. Cosi tante generazioni, cosi tante visioni diverse del mondo, che però erano unite da una serie di valori unici, in cui tutti credono e che tutti vivono.
L’ACI nel suo insieme non si propone solo di dare uno svago ai ragazzi o ai giovani, come spesso invece fanno i comuni oratori parrocchiali, ma si pone come obiettivo principale la formazione dei giovani cattolici. Molti degli educatori che ho avuto modo di incontrare sono cresciuti all’interno dell’associazione, e ho ritrovato in loro quelle caratteristiche che si chiedono ai cristiani del XXI secolo: una fede viva, audace e gioiosa. I, tanti, ragazzi e adulti che abbiamo incontrato vivono la fede come parte integrante della loro vita, non si estraniano ai problemi del mondo e alle situazioni esterne al loro quotidiano, ma sono anzi attenti alle necessità sociali e ai movimenti della Storia. Sono pieni di gioia e iniziativa e allo stesso tempo posseggono una ricca spiritualità.
Nel corso del campo si è parlato di Chiesa, di comunità, di sinodalità, di fraternità, di relazioni, di tutti quei temi che agitano l’animo dei cristiani in tutto il mondo. E se ne è parlato in una maniera libera, obiettiva, senza però lasciarsi prendere dallo sconforto e dal pessimismo, con uno sguardo carico di quella Speranza con la S maiuscola a cui Papa Francesco, la cui figura durante il campo è stata più volte citata e ricordata, a dedicato l’Anno Santo.
Concludendo, auguriamo all’ACI e all’ACR di portare sempre avanti la propria missione educativa, seguendo l’esempio dei suoi santi, al cui elenco si aggiunge ora la bella figura di Pier Giorgio Frassati, la cui vita rappresenta in pieno cosa significhi essere parte dell’Azione Cattolica.
Calogero Gabriele Pio Costanza
Thimothée Paulin Eloundou Oloua
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